Lingua dei segni: perché impararla?

I bambini iniziano a comunicare presto. O almeno, ovviamente, ci provano. La loro comprensione del linguaggio e le capacità motorie si sviluppano più velocemente della parola. L’apprendimento dei più piccoli inizia con l’imitazione, quindi l’apprendimento della lingua dei segni è più naturale. Molti genitori potrebbero pensare che questo tipo di comunicazione interferisca con lo sviluppo naturale del linguaggio parlato, ma lo integra solo, in modo che il processo di comunicazione sia più chiaro.

Si dice che se i sordi fossero riuniti in un unico posto, diventerebbero la quarta nazione più grande del mondo! Secondo il CENSIS, solo in Italia le persone che hanno problemi uditivi sono circa 7 milioni (ossia il 12% della popolazione). Perciò non sono una minoranza, ma una popolazione che merita di essere compresa da tutti. Forse per questo non è folle affermare che se tutti conoscessimo la lingua dei segni, faremmo della Terra un pianeta più inclusivo in termini di comunicazione, servizi ed educazione.

Insegnare, conoscersi e capirsi fluentemente nella lingua dei segni è essenziale per l’inclusione, perché senza di essa le persone con disabilità uditive perdono l’accesso alle informazioni e l’interazione quotidiana con amici o persone care. Ma la conoscenza di questo è limitata e le barriere sono molto alte per coloro che solo andare dal dottore è un percorso a ostacoli. Per fortuna ci sono molte iniziative per garantire l’inclusione: programmi di formazione per dipendenti pubblici e insegnanti, corsi gratuiti per i giovani, persino applicazioni mobili per esercitarsi individualmente.

 

Sei un operatore sanitario? Impara il LIS!

operatore sanitario

Il linguaggio dei segni (LIS) è una lingua utilizzata dalle comunità sorde e sordocieche per comunicare e interagire con il mondo esterno. In ambito medico, il LIS può essere di…